3 Italia e Wind: possibile fusione

Si torna a parlare dell’unione saltata più volte all’ultimo momento tra i maggiori azionisti di Wind e 3 Italia, rispettivamente il terzo e quarto operatore mobile sul mercato italiano.

A fare da mediatori tra i due “corteggiatori” sono Goldman Sachs e Deutch Bank, le trattative dovrebbero portare ad una fusione e dar vita ad un nuovo super operatore che da solo sarebbe in grado di raccogliere il 30% del mercato mobile italiano.

La trattativa è più volte sfumata per il mancato accordo tra le due società per problemi di governance e per il forte debito accumulato da Wind, passata nel 2010 dalle mani di Naguib Sawiris a quelle dei russi di Vimpelcom. Ora i due problemi, anche grazie al lavoro delle banche d’affari, si avvicinano alla loro risoluzione e sembra che alla conclusione dell’accordo restino solo alcuni dettagli. Inoltre, l’arrivo di Jean-Claude Juncker al vertice della Commissione UE è stato considerato dagli addetti ai lavori come un passo verso il rafforzamento delle società di TLC nella battaglia contro gli Over the top (Google a Yahoo!). Se si celebrerà l’unione, a governare la nuova entità sarà il magnate Li Ka Shing, che con la sua H3g ha lanciato 3 Italia all’inizio degli anni Duemila quando partecipò alla famosa gara per le frequenze Umts. La fusione tra Wind e 3 Italia porterebbe ad un consolidamento del mercato delle telefonia mobile, di conseguenza gli altri due importanti operatori italiani, Vodafone e TIM, potrebbero finalmente contare su una “tregua” nella lotta dei prezzi che negli ultimi cinque anni ha intaccato pesantemente i loro conti economici. Inoltre, da tempo Vodafone sarebbe interessata all’acquisizione di Infostrada per espandersi nel settore delle telefonia fissa, mentre Telecom Italia (TIM) potrebbe acquistare le torri di trasmissione di Wind valutate tra i 300 e 500 milioni di euro.

L’indiscrezione sulla probabile fusione tra Wind e 3 Italia ha avuto immediatamente un riflesso positivo sulle contrattazioni a Piazza Affari, Telecom Italia è arrivata a posizionarsi in vetta al Ftse Mib con un +5,03% a 0,888 e la semplificazione dell’arena competitiva potrebbe migliorare il fatturato di qualche punto percentuale per il business mobile (almeno 2%).

Fonte: Corriere delle Comunicazioni

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